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“Come cucinare il tempeh”
Sono sempre di più le persone che mi fanno questa domanda. E guarda un po’, non si tratta solo di vegetariani o vegani: il tempeh è stato ufficialmente sdoganato e molti sono curiosi di provarlo.
Cerchi un buon modo per cucinare il tempeh? Sei nel posto giusto!
Cominciamo con le cose importanti: il tempeh non è carne di soia! L’ingrediente di base sono germogli di soia gialli ammorbiditi in acqua e poi successivamente cotti e fermentati.
E ancora più importante: il tempeh è molto più saporito del tofu!
INGREDIENTI
1 cucchiaio di succo di limone
1 cucchiaio di olio
1 panetto di tempeh da cirrca 200 grammi
1-3 cucchiai di salsa tamari o salsa di soia a basso contenuto di sodio
PREPARAZIONE
Clicca qui per guardare la video ricetta!
Come abbiamo detto, il tempeh non è carne di soia. È un alimento che proviene dalla tradizione indonesiana, in particolare dall’Isola di Java, e che fin dal sedicesimo secolo è parte integrante dell’alimentazione di molti paesi del Sud Est asiatico.
Sebbene arrivi in Europa ai tempi delle colonizzazioni degli olandesi, il tempeh comincia a conoscere una certa diffusione solo a partire dagli anni Ottanta, con il successo di stili alimentari come vegetarianesimo e veganesimo: la ricchezza di proteine vegetali lo rende infatti un’ottima alternativa alle proteine di origine animale.
Il tratto distintivo del tempeh è il processo di fermentazione, che gli permette di mantenere le proprietà nutrizionali e il sapore tipico dei fagioli di soia. La fermentazione avviene grazie all’aggiunta di spore del fungo Rhizopus oligosporus, che favorisce la trasformazione dei germogli in un impasto compatto, facilmente lavorabile e digeribile.
Il sapore del tempeh varia in base ai tempi di fermentazione: nel caso di una fermentazione particolarmente lunga, assume un sapore simile a quello del formaggio morlacco.
A partire dalla metà del secolo scorso l’American Journal of Clinical Nutrition ha annoverato il tempeh tra gli alimenti utili a combattere la malnutrizione, grazie al suo basso costo e all’alto contenuto proteico.
La produzione di tempeh sfrutta l’intero germoglio di soia e, di conseguenza, si differenzia da altri prodotti a base di questi legumi per l’alto valore nutritivo: è ricco di fibre, grassi monoinsaturi e polinsaturi e sostanze antiossidanti.
Non solo: la presenza di carboidrati complessi crea un senso di sazietà duraturo e fornisce un’ottima scorta di energie.
In quanto derivato della soia, il tempeh è inoltre ricco di prebiotici, ossia le sostanze che favoriscono la crescita e il corretto funzionamento dei batteri “buoni” (i probiotici) nel nostro corpo.
L’unico “difetto” del tempeh è l’assenza di vitamina B12, che si trova solo in alimenti di origine animale.
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Una volta che abbiamo imparato come cucinare il tempeh, possiamo davvero sbizzarrirci!
Come abbiamo visto, può essere usato nelle insalatone, ma è ottimo anche da solo, magari accompagnato a qualche salsa.
Sta bene nell’imbottitura di un panino e può essere grattugiato come fosse formaggio, diventando per insaporire sughi vegani.
Altrimenti, nel nostro ristorante proponiamo la Tempeh Buddha Bowl e il Tempeh Wrap!
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